Vado Ligure, 1 ottobre 2019. Le deposizioni dei tecnici dell’Arpal hanno confermato che la qualità dell’aria nel savonese è sempre stata ottima e che con la centrale aperta o chiusa non è cambiato sostanzialmente nulla. Un dato confermato anche dall’osservatorio regionale salute e ambiente che già da solo smentisce l’esistenza di un disastro ambientale.
E’ emerso in modo chiaro che le contestazioni per presunte violazioni dell’autorizzazione ambientale erano già state smentite dagli atti ufficiali dello stesso ministero dell’Ambiente
Ad esempio, si è visto dai documenti che il Ministero aveva esplicitamente autorizzato il 30 gennaio 2014 il sistema di rilevazione delle emissioni (SME) installato da Tirreno Power considerandolo addirittura più affidabile di quello inizialmente prescritto.
Dal dibattimento si è appreso poi che i limiti alle emissioni delle polveri, secondo l’accusa, sarebbero stati superati ma solo una volta in 49 anni di funzionamento della centrale e precisamente, alle ore 11 dell’11 febbraio 2013, dato peraltro registrato mentre gli strumenti erano in fase di taratura e palesemente alterato.
Anche il presunto superamento delle emissioni di cromo si è rivelato dalle deposizioni del tutto infondato: Arpal ha effettuato un prelievo al camino completamente inattendibile, con valori oltre mille volte al di sopra di quelli riscontarti in tutti gli altri prelievi, presumibilmente per un errore meccanico della manovra, e questo ha determinato l’unica occasione in cui i dati medi sono risultati sopra i limiti.
Dal processo sta emergendo in maniera sempre più chiara che non c’era alcun motivo, né grave né urgente, per il sequestro della centrale con il conseguente disastro sociale che si doveva e si poteva evitare.