L’aumento improvviso del costo dell’energia è una notizia che comprensibilmente ha attirato l’attenzione anche di coloro che di solito non si interessano più di tanto delle novità del mercato elettrico. L’allarme questa volta è rimbalzato dai social alle pagine dei quotidiani, facendo scendere in campo persino il governo per mettere in atto azioni che potessero mitigare il caro-energia per cittadini e imprese. E pensare che poco più di un anno fa, nell’aprile 2020, avevamo assistito a uno dei più grandi crolli del prezzo dell’elettricità: complice il lockdown, la bassa richiesta e l’abbondanza di energia da fonti rinnovabili dovuta al periodo, in diverse ore della giornata i prezzi erano arrivati a zero.
IL TYRRHENIAN LINK
Terna, l’operatore nazionale che gestisce le reti per la trasmissione dell’energia elettrica, prova a dare la sua risposta finanziando un massiccio investimento sulla rete. 3,7 miliardi di euro per la costruzione di Tyrrhenian Link, un elettrodotto da 1.000 MW di potenza a due rami che da Battipaglia raggiungerà prima la Sicilia e poi la Sardegna, per un tracciato complessivo di 950 km che toccherà i 2.000 metri sotto il livello del mare, facendo così dell’impianto il più profondo del mondo.
L’infrastruttura rappresenterà un tassello importante per la transizione energetica del nostro Paese, in quanto il collegamento permetterà di ottimizzare l’allocazione dell’energia verde prodotta dai tanti impianti rinnovabili delle due isole e delle regioni del sud. Allo stesso tempo consentirà di accelerare la decarbonizzazione di Sicilia e Sardegna garantendo un approvvigionamento energetico continuo nei momenti di minor produzione delle fonti rinnovabili e rendendo superflue le centrali più inquinanti ancora presenti sulle isole.
Sui tempi di realizzazione Giacomo Donnini, direttore Sviluppo e Progetti Speciali di Terna, calcola che entro il 2026 i due cavi potrebbero già essere in funzione, in modo da consentire il rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione che il nostro Paese ha sottoscritto per il 2030.
QUALI SARANNO GLI EFFETTI SUL MERCATO DELL’ENERGIA?
Abbiamo chiesto a Cristian Vignolo, direttore Energy Management, quali saranno gli effetti attesi per il mercato dell’energia dalla realizzazione dell’opera. Questo il suo punto di vista: “Il progetto di Terna del Tyrrhenian Link permetterà di concepire il sistema elettrico italiano come una rete davvero interconnessa, collegando finalmente alla griglia continentale le due isole principali caratterizzate da deficit strutturali dal punto di vista della rete e del parco impianti. Il nuovo collegamento assume un particolare significato per la Sardegna, ancora non servita dalla rete del gas e pertanto dipendente dalla produzione a carbone. Lo sviluppo del Link va quindi letto anche nell’ottica del phase-out degli impianti a carbone previsto in Italia per il 2025 ma certamente complesso da realizzare laddove mancano collegamenti gas ed elettrici.
Dal punto di vista del mercato, gli effetti di un collegamento di questo tipo sono difficilmente valutabili in assoluto e a priori perché dipendono anche dallo sviluppo che si avrà nei prossimi anni anche relativamente al parco impianti.
Analizzando i diversi scenari disponibili, quello che possiamo aspettarci dall’attivazione del Link è sicuramente un migliore sfruttamento dell’energia rinnovabile (solare ed eolico) prodotta nelle isole e al sud: l’effetto complessivo sarà quindi un probabile allineamento dei prezzi tra le zone di mercato coinvolte, con una tendenza complessivamente al ribasso. D’altra parte, l’aumento dell’impegno di generazione rinnovabile non programmabile potrebbe incrementare la richiesta di servizi di regolazione della rete per gli impianti a ciclo combinato delle zone interessate dal collegamento.”