Nei giorni scorsi il valore dei bitcoin, la più diffusa criptovaluta mondiale, è crollato perdendo in pochi giorni quasi il 50% del suo valore. Tra le cause principali di questa caduta repentina ci sarebbe l’annuncio di Tesla di non accettare più pagamenti in bitcoin per l’acquisto delle proprie auto. Il motivo? Elon Musk, il poliedrico proprietario dell’azienda automobilistica, ha giustificato la scelta spiegando che l’attività di generazione di bitcoin è troppo dispendiosa dal punto di vista energetico e che finché non saranno usate fonti più sostenibili non accetterà più pagamenti in criptovaluta.
La notizia è interessante perché mette in luce uno dei paradossi che ci troviamo affrontare con la transizione energetica. Mentre i nostri stili di vita, le tecnologie e i consumi in generale continuano a richiedere grandi quantità di energia, fra le più importanti soluzioni per ridurre il nostro impatto ambientale c’è quella di diminuire il consumo di energia da combustibili fossili. Ad oggi, però, non possiamo ancora contare su un’alternativa che ci garantisca le stesse prestazioni in termini di disponibilità e continuità del servizio elettrico. Anche perché, innovazioni che sulla carta possono aiutarci a diventare una specie più sostenibile, come l’uso dell’auto elettrica o la digitalizzazione, a loro volta richiedono grandi quantità di energia. Come risolvere il problema?
Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani evidenzia come sia necessario cercare un compromesso tra sostenibilità ambientale e sviluppo e, quindi, tra visione del futuro e le concrete e possibili applicazioni nel sistema produttivo attuale.
TRANSIZIONE IN CORSO
Non è un caso d’altronde che il termine “transizione” porti al suo interno un significato di cambiamento in divenire. Per essere realizzata si richiede la visione dell’obiettivo ma anche la necessità di considerare la situazione attuale. E se il traguardo finale, in linea con il goal numero 7 dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, è la produzione di energia a bassa o nulla intensità di carbonio, è in quest’ottica che il gas naturale e, in prospettiva, gli accumuli a batteria e lo smart grid possono aiutarci. Da un lato permettendoci di far fronte alla fornitura poco prevedibile e programmabile delle fonti di energia rinnovabili e contemporaneamente continuando a garantire quella capacità energetica alla quale non possiamo rinunciare. E che, bitcoin o meno, nel prossimo futuro dovrà comunque crescere per assicurare a tutta la popolazione globale una possibilità di sviluppo.