La Commissione europea ha adottato una serie di proposte per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
In Italia, per traguardare gli impegnativi obiettivi del Green Deal, si prevede di installare circa 42 GW di nuovi impianti fotovoltaici e 12 GW di nuovi impianti eolici entro il 2030. Oltre che, ovviamente, interrompere la produzione a carbone entro il 2025.
Privilegiare l’energia da fonti rinnovabili resta una priorità intorno alla quale si stanno concentrando ricerca e sviluppo di soluzioni per l’immagazzinamento di energia e per il bilanciamento dei flussi sulla rete elettrica.
Questo perché, per definizione, l’energia rinnovabile viene da fonti discontinue e per tenere garantire la continuità del servizio, mentre la ricerca va avanti, servono fonti programmabili.
Le centrali a ciclo combinato a gas assolvono a questo compito grazie alle loro caratteristiche di programmabilità, efficienza e flessibilità. Sono impianti strategici per la transizione energetica perché, da una parte, andranno a compensare l’intermittenza delle fonti rinnovabili, dall’altra, a sostituire la fornitura proveniente dagli impianti a carbone che verranno dismessi nei prossimi anni.