Disponibilità di luce naturale, impatto sui consumi energetici e le emissioni, effetti sulla salute e sul ritmo circadiano. Tutti questi temi animano l’annosa diatriba su ora legale e ora solare, che torna periodicamente ad accendersi con il passaggio dall’una all’altra. Ma questo nuovo spostamento delle lancette (avvenuto nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre e che ha decretato il ritorno dell’ora solare che ci accompagnerà fino al 26 marzo) è stato preceduto da dibattiti ancora più intensi rispetto al passato, vista l’attuale situazione di crisi energetica e la spasmodica ricerca di fonti di risparmio.
MONDO DIVISO DALL’ORA LEGALE
Dell’introduzione dell’ora legale ne abbiamo parlato esattamente un anno fa, e vogliamo fare un punto mappa rispetto al progresso della discussione. Nell’Unione Europea i pareri dei diversi Paesi sono contrastanti, con gli stati del Nord più inclini all’eliminazione dell’ora legale (considerando il diverso impatto che ha a quelle latitudini) e quelli del Sud più dubbiosi sulla necessità di modificare il sistema.
Negli Stati Uniti, invece, il Senato con voto bipartisan ha stabilito che dal novembre 2023 il Paese dovrebbe passare all’ora legale in maniera definitiva, anche se la legge deve ancora essere approvata dalla Camera e firmata dal Presidente Biden per diventare effettiva.
A rendere ancora più attuale la discussione ci ha pensato la recente crisi energetica che ha investito in particolar modo l’Europa. Tanto che, prima dei timidi e stagionali segnali di miglioramento della situazione legati alla diminuzione del prezzo del gas, l’ex Ministro Roberto Cingolani aveva aperto alla possibilità di un’estensione dell’ora legale per favorire il risparmio energetico a livello nazionale nel caso che la situazione si fosse rivelata particolarmente problematica. Così non è stato e domenica scorsa abbiamo avuto un’ora in meno di luce la sera, ma ne abbiamo guadagnata una al mattino.
LE PROPOSTE “PRO” ORA LEGALE
Sono però diverse le proposte che spingono in questa direzione. Tra queste, quella della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ha chiesto al Governo di istituire l’ora legale tutto l’anno. “Il passaggio permanente consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio”, spiega il Presidente Alessandro Miani.
Questa misura porterebbe ad un risparmio energetico e ad un taglio importante alle emissioni climalteranti. Secondo i dati Terna, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro. Il minor consumo elettrico, inoltre, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 200 mila tonnellate.
SICUREZZA E SALUTE
Oltre agli effetti economici e ambientali, non vanno trascurati anche gli aspetti legati alla sicurezza.
Infatti, come dimostrato dalla sperimentazione condotta negli Stati Uniti nel 2007 la maggior quantità di luce in una giornata, in particolare al pomeriggio, riduce la criminalità e aumenta la sicurezza sociale. Nel caso specifico si era registrato un calo del 7% di furti e rapine e del 37% tutti gli altri reati, perché il buio è correlato all’incremento della criminalità. Basti pensare alla sensazione di insicurezza che si può provare ad uscire dall’ufficio o da scuola nel pomeriggio quando è già buio.
Tuttavia, altri studi esprimono dubbi sull’estensione dell’ora legale. Alcune ricerche, infatti, evidenziano come con l’ora legale aumentino gli incidenti automobilistici mortali, così come gli attacchi di cuore e gli ictus. Secondo questi studi, se evitassimo il passaggio all’ora legale, la nostra salute ne beneficerebbe dal momento che le sue funzioni sono allineate con l’ora solare grazie a una lenta evoluzione durata migliaia di anni. Quasi tutti i nostri organi lavorano sotto un controllo temporale che si adegua con gli orari della veglia e del sonno e, secondo molti studi, chi si addormenta e si sveglia prima ha meno possibilità di incorrere in obesità, diabete e malattie correlate.
I “PRO” PER LA SALUTE MENTALE
Dall’altra parte, però, altre analisi sottolineano come il fatto di avere un’ora in più di luce solare nel pomeriggio consente anche di trascorrere più tempo all’aperto, per fare sport o altre attività all’aperto. Il movimento e il tempo trascorso in attività outdoor permette di aumentare la serotonina, l’ormone del buon umore, prodotto in diretta correlazione con esposizione alla luce naturale. Da qui i vantaggi per la salute fisica e mentale.
Ci sono, infine, anche aspetti di natura commerciale da tenere in considerazione che sfavoriscono il passaggio ad un’ora legale perpetua. Moltissimi Stati del mondo non hanno mai introdotto il cambio dell’ora, preferendo rimanere regolati dall’ora solare, e l’eventuale scelta dei paesi occidentali di abolirla creerebbe problemi di sincronizzazione a livello globale.
I pro e i contro, in conclusione, non mancano. Dopo un anno dalla nostra ultima osservazione sul tema sembrano ancor più aumentati gli elementi da tenere in conto, senza che si sia arrivati a sciogliere la matassa. Nel frattempo, continuiamo a spostare le lancette ogni sei mesi in un rituale che scandisce le nostre stagioni ormai ben più del clima.