È stata fondata nel 1948 ed è passata attraverso diversi eventi alluvionali (l’ultimo, violentissimo, a ottobre 2020). La presa è a valle della centrale di Airole, attinge l’acqua dal fiume Roja e vanta due gruppi generatori con turbine Francis, con una producibilità media annua di 24,78 GWh. E non è finita qui.
Si tratta della centrale di Bevera di Tirreno Power, situata a Ventimiglia. Al centro di un’opera di ripristino per i danni subiti in seguito all’ultima alluvione, ora si prepara anche ad accogliere un’interessante novità, fonte di beneficio per tutto il territorio.
Qualche settimana fa, infatti, Tirreno Power ha ottenuto dalla Provincia di Imperia l’autorizzazione alla realizzazione di una nuova centrale idroelettrica da 500kW proprio presso l’impianto di Bevera, che sfrutterà l’acqua rilasciata dai gruppi della centrale stessa.
Si tratta di un nuovo impianto, posizionato a valle degli esistenti, che non comporterà nessun impatto ulteriore rispetto alla centrale attuale e sfrutterà gli ultimi metri di salto non ancora utilizzati.
BEVERA E LE SUE “SORELLE”: LE CENTRALI AD ACQUA FLUENTE
Come già spiegato nella precedente uscita (“L’importanza dell’energia idroelettrica: con 18 centrali, Tirreno Power ‘abbraccia’ la Liguria tutelando il territorio”), le centrali idroelettriche si dividono in due categorie: Centrali ad acqua fluente e Centrali con invaso, entrambe presenti nel parco idroelettrico di Tirreno Power.
Appartiene al primo gruppo (ad acqua fluente) l’impianto di Bevera, così come quelli di Airole, Argentina, Millesimo, Borzonasca e Pescia. Qui l’elenco completo degli impianti che insistono sulla Liguria, con le relative schede tecniche.
Si tratta di centrali che si avvalgono dell’energia cinetica delle acque fluviali convogliate in turbine idrauliche messe in rotazione dal flusso dell’acqua. Si differenziano da quelle a bacino per il fatto che non hanno accumulo di acqua. Collegati all’albero rotante delle turbine vi sono gli alternatori, che trasformano l’energia meccanica di rotazione in energia elettrica. In questo tipo di centrali la portata utilizzata coincide in ogni istante con la portata disponibile nel corso d’acqua.
L’ALLUVIONE DI OTTOBRE 2020
Tre delle centrali idroelettriche ad acqua fluente di Tirreno Power, quelle di Bevera, Airole ed Argentina, come detto in precedenza, sono state colpite pesantemente dagli eventi alluvionali di ottobre 2020.
Nell’occasione, infatti, il fiume Roya era letteralmente esondato, facendo crollare la storica passerella pedonale Squarciafichi e ricoprendo di fango e acqua tutta la città di Ventimiglia. La valle Argentina, invece, fu colpita da ben 3 frane importanti con conseguente blocco della viabilità. All’interno del torrente Bevera, infine, che si trova nell’entroterra di Ventimiglia, la forza dell’acqua fu talmente dirompente da trascinare via diverse auto.
Danni importantissimi anche ai tre impianti di Tirreno Power che al momento sono ancora fermi. Ma in questi mesi, la Società si è impegnata in ingenti attività di ripristino per farli rientrare in esercizio il prima possibile.
TUTELA AMBIENTALE E ITTICA
Tutti gli impianti di Tirreno Power, ovviamente, hanno bisogno di costante e puntuale manutenzione, a cui si sono aggiunte, nei casi specifici delle centrali situate in zone alluvionate, anche le opere di ripristino.
Anche in occasione di lavori e attività manutentive occorre rispettare particolari adempimenti, concordati con gli organi di controllo, per la tutela della fauna ittica presente nei corsi d’acqua, che viene letteralmente “traslata” in altri bacini, per poi essere ritrasferita al termine delle opere.
Questo anche grazie al grande lavoro svolto da Riccardo Pericci, delegato Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), che ha spiegato: “Il mio ruolo è quello di collaborare e supervisionare tutti gli interventi che vengono eseguiti. Tirreno Power è l’esempio di come si possa produrre tanto e bene, tenendo in giusta considerazione, allo stesso tempo, anche l’ambiente in cui si opera. E infatti le fonti rinnovabili sono un fiore all’occhiello per la Società”.
L’articolo è uscito sulla testata online savonese ivg.it